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Avviso ai naviganti. Se leggono!

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CHIARA 🙂 SCOPRE A SUE SPESE CHE L’ISP HA CAMBIATO PARAMETRI

“I nostri tecnici sono già all’opera”

Un sabato pomeriggio qualsiasi, a scrivere e-mail. Un clic su “Invia e ricevi” come tanti altri; solo che oggi la posta non va. Semplicemente, si rifiuta di mandare i messaggi. Consapevole che una legge non scritta stabilisce che i guasti tecnologici avvengono sempre nel weekend (ci avete fatto caso?), alzo la cornetta per chiamare il mio provider ADSL. Una voce metallica dall’altro capo, immediatamente: “Informiamo che, per un guasto, alcuni clienti potrebbero riscontrare errori. I nostri tecnici sono già all’opera”. Che organizzazione! Opto per la fiducia, e attendo.

“Reimposti il server, anche se non l’ha cambiato”

I giorni passano, ma i miei client di posta continuano a rigettare le mail in uscita. Chiamo il numero del servizio clienti e, bypassata la voce metallica, parlo con un essere umano. “Il problema è ben noto, ma occorrono altri 3 giorni ai tecnici per risolverlo. Apriamo un guasto a suo nome”, mi rassicura. Ma come, non era un problema di tutti, quasi risolto? “Sì, ma è meglio aprire lo stesso il guasto”.
Tre giorni dopo, ancora nulla. Richiamo il numero, non proprio verde, del customer service.
“Il guasto è rientrato oggi!”, mi dice trionfante la voce femminile.
“Ma a me ancora la posta non funziona…”
“Be’, oggi o al massimo domani le funzionerà, vedrà! Intanto, reimposti il server smtp.”
“In che senso? Non ho cambiato nulla.”
“Lei lo reimposti”.
“Ma che intende, che devo toglierlo e rimetterlo? Che senso ha, se è GIÀ impostato?”
“Eh, ma se lei non vuole collaborare…!”
Ringraziando che nessuno mi sta guardando, eseguo l’operazione idiota di cancellare il nome del server smtp e di rimetterlo al suo posto. Ora, almeno, la signorina non potrà dir nulla.

L’avviso (invisibile) ai naviganti

Sei giorni senza il mio mail client. Sto impazzendo a spedire lettere da una webmail diversa per ogni mio account e chiamo di nuovo il customer service. La voce metallica è sparita: il guasto è stato archiviato. Ma non per me. La voce femminile che risponde è più onesta. Si consulta a lungo con qualcuno, poi confessa: “Per questo tipo di guasto, deve chiamare un altro numero”. Che, manco a dirlo, è un 899: l’Assistenza Tecnica certo non è gratis.
“La posta non funziona per la modifica della porta smtp da 25 a 587: una tecnica anti-spam”.
“Ah! E non potevate avvertire i clienti con una mail?” (meglio che non aggiungo altro).
“Abbiamo messo un annuncio sul nostro portale: Avviso ai naviganti. Lì c’è scritto tutto”.
Mi collego a Google, digito il nome del provider e clicco su uno dei primi link. Effettivamente, nella homepage che appare, vi è una scritta microscopica: Avviso ai naviganti. Intanto, però, la voce femminile mi sta istruendo su una serie di passi per giungere alle istruzioni e perdo il segno. “Aspetti, avevo raggiunto la pagina con Google…” “E Google che c’entra!” (devo spiegarle che Google serve anche a questo, o dirle semplicemente di farsi i fatti suoi? Nel dubbio taccio). Disubbidendole, ritrovo la pagina con Google e stavolta non appare più la scritta! Cedo.
“Vada sul nostro sito, non sul solito, su quello per gli utenti Internet! Legge Avviso ai naviganti?”
“No!” (ho gli occhiali, ma mi manca la lente d’ingrandimento). “Mi dica dov’è”.
“Gli utenti che visitano il portale sanno benissimo dov’è! Comunque è a sinistra, anzi a destra”.
Faticosamente, districandomi tra scritte minuscole, trovo la fatidica frase. Si apre una pagina di istruzioni. Ma non mi servono ancora: prima devo registrare un nuovo account di posta.
Obbligo la voce a seguirmi passo passo, sebbene sia riluttante. In fondo, la pago.

“E se usa Mozilla Thunderbird, si arrangi da sola”

“Visto che lei non ha un account con NOI, lo dovrà registrare.” Sì, ma da dove? “Lo vede il link?” Aspetti, prendo il microscopio. Sì, lo vedo ora. La procedura di registrazione è veloce. Passiamo a impostare (questa volta a ragione) il client di posta. Io ho Outlook; la voce ha le istruzioni per Outlook Express in italiano e per Outlook in francese. Tuttavia si destreggia bene e riusciamo ad aprire le impostazioni avanzate del server smtp nonostante le barriere linguistiche.
“Spunti la prima, la seconda, la terza e la quarta casella!”
“Tutte? E’ sicura? Appena ne spunto una, la precedente si toglie…”
“Sì tutte! E ora imposti il nome account!”
Inserisco il nome scelto durante la registrazione. La mail di prova non parte.
“Ma che nome ha messo! Il nome account non è il nome del suo account, è xyz-xx-zyx!!!”
“Ah. Una procedura semplice e diretta, vedo”.
“Ma a lei che importa che è complicata? La imposta solo una volta!”
“Solo ora sui miei 6 account di posta, e poi quando formatterò il pc… Ma andiamo avanti”.
Altri test di invio falliscono miseramente.
“Ripetiamo la procedura…!”, dice la voce, ormai esausta. Ma è inutile, ovviamente.
“Ma non è che dovevo spuntare qualche casella di meno?
Stavolta sono io a comandare: uso la logica, spunto una casella e finalmente la posta parte…
“Senta, ora Outlook funziona, ma io uso anche Thunderbird…”
“Mozilla, vero? Ah, no, per quello se la deve vedere lei!”

Ora che ho impostato il complicato server su Outlook, Thunderbird e pure sul palmare, credo che scriverò un tutorial.
Almeno voi non dovrete chiamare il Customer Service.

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Pubblicato il Tecnologia