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Premio DonnaèWeb

Chiara’s Angels finalista al Premio DonnaèWeb 2006

21 MARZO 2006: TRA 1688, IN FINALE!

Premio DonnaèWeb

Facendo la giornalista, ho imparato che bisogna sempre mettere l’accento sulla buona notizia.
“Il sito Chiara’s Angels, dopo soli 6 mesi di vita, è arrivato in finale al Premio DonnaèWeb 2006!”
Ebbene sì: questo sito giovane e ancora poco conosciuto, realizzato con mezzi artigianali e in totale economia, superando oltre 1600 siti al femminile è apparso nella rosa dei 5 finalisti (nella categoria “Progetti per le donne”) al fianco di ‘mostri sacri’ come Arcilesbica, Accenti Rosa, Mammeonline e Vita di donna! Ma allora la cattiva notizia qual è, direte voi. Be’, non ha vinto. Ma a volte (solo a volte! il Premio era una di queste) l’importante non è vincere, ma partecipare… Leggete perché.

31 MARZO 2006: INTERVISTE E CONFERENZE

Arrivo in apertura lavori al Centro Congressi Principe di Piemonte di Viareggio. Non mi sembra vero: fino a poco tempo fa Chiara’s Angels era solo una vaga idea, oggi è finalista al più importante (l’unico? va be’) premio per siti di donne in Italia e io sono attesa come ospite di riguardo: mi vogliono riprendere con le telecamere.
Mi approprio di un tavolo libero nella sala battezzata “Il salotto”, ancora semivuota, spargo il mio materiale promozionale (biglietti da visita, stampe del sito… si fa quel che si può), mi dò da fare per conoscere le altre finaliste (Leonilde Bartarelli di Leoquilt, Margherita Dalle Vacche di Mani di strega, Valeria Ceccanti di Nemo-ex) e attendo gli eventi. Uno dei quali è proprio il mio: nel senso che devo presentare, davanti a un piccolo pubblico – e alla giuria, che ben si cela tra gli astanti – il frutto dei miei sforzi virtuali. Mi precedono operatrici del Web molto professionali, armate di tailleur e computer portatile, che spiegano a noi tutti le avanzatissime caratteristiche tecniche dei loro portali, che a buon diritto vantano un numero di accessi impressionante. Tocca a me: come competere? Meglio buttarla sullo scherzo… chiarisco subito che il portatile non l’ho portato, perché non ce l’ho, e passo a raccontare com’è nata la mia idea del sito, citando le mie amiche del Web: quelle a cui ho dedicato il sito in homepage, per intenderci. Mentre enumero tutti gli strumenti di cui una donna può disporre sul sito per risolvere i propri problemi, vengo fermata: è scaduto il tempo, ma forse anche la pazienza degli ascoltatori.

L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE

Dopo un break gastronomico (per tutta la durata del convegno ci verranno proposti ottimi spuntini, di gusto squisitamente femminile) e un’intervista di 20 secondi davanti alle telecamere, mi ritiro all’Hotel Palace, da cui emergo dopo lunga preparazione per la cerimonia della premiazione. L’organizzazione ha montato le immagini dei nostri siti con una colonna sonora e l’effetto, specie per una neofita, è notevole. Le proiezioni vengono intervallate dai simpatici commenti della presidentessa di giuria Adele Marra – che con Synteam organizza il Premio da 3 anni – e dell’attrice Marina Senesi, che annunciano le vincitrici. Per il premio di categoria mi batte l’Arcilesbica, ma poco male: difende i diritti civili delle donne. Il premio di vincitore assoluto lo guadagna Mia Pontano per il sito di Fiorella Mannoia, un capolavoro di arte e webdesign in Flash. E poi i premi speciali: quello della giuria va al sito del Comune di Udine, la cui rappresentante, Marina Galluzzo, specifica di essere calabrese. Sul palco della giuria si discutono le origini di Letizia Jaccheri, professoressa all’Università di Trondheim, toscana di nascita dai lineamenti un po’ esotici, per cui in Norvegia la scambiano per lappone.
Vincitrici e vinte si recano poi alla cena di gala, dopo aver ritirato chi la ‘testa’ di Ada Byron (precorritrice dei tempi con le sue intuizioni informatiche), chi un quadro ricordo, accompagnato da una rosa. Al tavolo della cena ho l’onore di avere le finaliste: alla mia destra Antonella Porfido, in rappresentanza dell’ArciLesbica; a seguire Marina Galluzzo, Alessandra Castagni di lale.it con mamma, Alice Avallone di Sedani con il fidanzato.

1 APRILE 2006: IN CROCIERA SULLA WEB BOAT

La serata si conclude tardi, almeno per me (a mezzanotte mi raggiunge a Viareggio un’amica conosciuta sul Web! E già nel pomeriggio ne avevo incontrata un’altra per la prima volta), ma la mattina dopo vengo svegliata e invitata a presentarmi il prima possibile al molo, per la partenza della crociera delle vincitrici. Ma non ero tra le perdenti? E’ avanzato un posto. Ecco uno dei casi in cui “l’importante è partecipare.”
La crociera a Portovenere è bellissima, nonostante metà delle passeggere soffra manifestamente di mal di mare (all’andata sono sulla barca più piccola). Sbarchiamo sul porticciolo accolte da fiori, fotografie e da un buffet all’aperto. Dopo una breve passeggiata si riparte; questa volta mi faccio furba e salgo sull’altra imbarcazione: un favoloso yacht in puro stile sceicco arabo. Sullo yacht, in atmosfera rilassata, scopro che l’organizzatrice Adele Marra, della mia città, è stata nella mia stessa scuola e ha avuto i miei stessi professori. Il mondo è piccolo.
Il pomeriggio mi reco al Club Nautico per la presentazione dei libri di Loredana Lipperini (La notte dei blogger) e di Letizia Jaccheri (Cuore e computer); compro quest’ultimo (dico per par condicio che l’altro non era disponibile), dopo aver assistito all’originale dibattito tra le due autrici che si intervistavano a vicenda. Letizia si offre di rispondere alla ‘posta del cuore’ su Chiara’s Angels ed io la assoldo, si fa per dire, immediatamente. Vorrei poi proseguire la serata al Balena 2000, ma non trovando adepti – sono tutti in partenza – mi contento di tornare in albergo con la giurata Paola Musarra, giovanissima nello spirito nonostante l’età non verde, e insieme a lei saluto Adele e le altre fino a che le forze mi sorreggono.

1 APRILE 2006: DALLO ZX SPECTRUM AL SUCCESSO

Si torna a casa… con il desiderio che un anno passi in fretta, per essere di nuovo a Viareggio insieme. In viaggio, leggo il bellissimo Cuore e computer di Letizia Jaccheri: una rivelazione, sia lei come scrittrice, sia il contenuto del libro. Ma lo sapete che per Letizia, docente di Informatica alla Norwegian University of Science and Technology di Trondheim, è iniziato tutto con uno ZX Spectrum? Ripenso al mio ZX Spectrum coetaneo del suo e sorrido: forse ho qualche speranza.