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Childfree? No, extraterrestre

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CHIARA 🙂 NON HA FIGLI. È UN PROBLEMA: PER GLI ALTRI

Per gli altri, non ne vengono

Childfree

Viaggio in treno, scompartimento di seconda classe riempito dalle tre generazioni di una famiglia nata alle falde del Vesuvio: bimbo di 10 anni, mamma 40enne e due nonne sui 70. Il tragitto è lungo e dopo qualche ora le anziane signore sono in vena di confidenze. “Io ho 12 nipoti!“, fa una delle due, rivolta a me. “E voi, signò, avete figli?“. Sono tentata dal rispondere che tre pargoli mi aspettano a casa, ma dico la verità: “No, non ne ho”. Nello scompartimento cala il silenzio. “Ah! Ma siete sposata da molto?” Il mio istinto mi dice che è meglio mentire. “5 anni” (in realtà sono 7). “E va be’, c’è ancora tempo! Quanti anni avete?”, fa la nonna n° 1, indiscreta ma possibilista.

Mentre, abbassandomi l’età, cerco di spiegare che è stata una libera scelta, la nonna n° 2, guardandomi con occhietti pungenti, esplode: “Non ci credo! Non ne ven-go-no!“. Rinuncio a dare spiegazioni: tempo perso. E mi ricordo di quando anni fa, dopo aver preso servizio da poco in ufficio, un’anziana collega mi fece la stessa domanda: “Figli?”, e io detti la stessa risposta: “Finora non ne abbiamo voluti”. Anche allora lei mi guardò negli occhi e, con un po’ di pietà nella voce, ribadì, come se si sentisse presa in giro: “Dicono tutti così, ma non è vero, è che non ne vengono!”

I fatti loro, mai?

Ogni volta che faccio nuove conoscenze, o incontro qualcuno che non vedevo da anni, indipendentemente da sesso, età e status sociale immancabilmente mi viene chiesto se ho figli. E, alla mia risposta negativa, inevitabilmente noto sul volto dell’interlocutore una malcelata smorfia di delusione. C’è chi tace imbarazzato, chi chiede indiscreto come mai, chi si mette l’animo in pace con un “Vedrai, verranno!” e chi incoraggia con un “C’è ancora tempo!” E se io non volessi che venissero? Nessuno, infatti, prende in considerazione l’ipotesi che una coppia sposata possa essere felice anche senza figli.

“È una grossa rinuncia per una donna!”, mi ha ammonito, serio, un amico (maschio e scapolo: lui che ne sa?). “La famiglia senza figli è incompleta, non avrei mai pensato di non averne, sarebbe stato un dramma!” “Quando avremo i nostri bambini, spingeremo le carrozzine insieme”. “Se hai un figlio, ti aiuto io che sono già esperta”. Le amiche cercano di invogliarmi con il buon esempio. Però, quando le invito a uscire con me, rispondono: “Non posso, non so dove lasciare i bambini! Non ho più tempo per me stessa da anni!”

Ricomincio da tre (figli)

Mi intenerisco per i bambini, guardo estasiata i neonati e ritengo che avere uno o più figli sia una cosa meravigliosa. Ma ho fatto qualcosa per me: non ne ho procreati. Sono felice lo stesso, posso gestire il mio tempo e non mi sento affatto inferiore a chi ha una numerosa famiglia. Però, la prossima volta che un’anziana signora mi domanda se ho prole, come Massimo Troisi in Ricomincio da tre (“Emigrante?” “No!”, “Emigrante?” “No…”, “Emigrante?” “Sì.”), risponderò: “Figli? Sì, tre”.

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Pubblicato il Maternità