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Scrittrici | Nina Zilli

NINA ZILLI PRESENTA IL SUO ROMANZO A NAPOLI

Nina Zilli

Giovane, molto di più dei suoi magnifici “anta”: è così che appare dal vivo Nina Zilli, quando, vestita con un miniabito luccicante come gli anelli che adornano quasi tutte le dita delle mani lunghe e sottili, i capelli raccolti in un alto chignon, entra nella splendida sala lettura della Biblioteca Nazionale di Napoli, per presentare il suo primo romanzo, L’ultimo di sette (Rizzoli, 2022) allo Spin off del Premio Elsa Morante, in occasione del Campania Libri Festival della Lettura e dell’Ascolto. Titolo, quello del festival, che sembra adattarsi a perfezione alla presenza di una star della musica che esordisce nella letteratura, dimostrandosi ancora una volta artista a 360 gradi. Nel corso dell’evento, Nina ci svela infatti che ha già pubblicato un libro illustrato dai suoi disegni, e che solo per caso il suo romanzo non si è trasformato in un film.

«Sono una cinemaniaca… Inizialmente pensavo di scrivere una sceneggiatura; nel libro ho cercato di rendere la visione del cinema, nelle scene, nei titoli dei capitoli, nello stile asciutto», spiega. E da grande schermo è la storia tra la pittrice Anna e il trombettista jazz Raffaello, che, dopo essersi amati per una sola notte in mezzo al mare, si ‘cercano disperatamente’ senza sembrare mai destinati a incontrarsi, per sette giorni, tra le vite di altri personaggi e tra le strofe delle canzoni.

A proposito di musica, qual è il rapporto tra scrittura e note, per Nina Zilli? «Scrivere un libro è un atto molto più libero rispetto al comporre una canzone, anche se scrivere una canzone mi emoziona di più che scrivere un libro», dice. «Ho scritto sempre di notte, nel silenzio totale ma amico, senza ascoltare musica, inserendola però nel romanzo che è pieno di suoni. È stata una ‘cantata di parole’». Del resto, per un’artista che dichiara di essere «nata cantando», senza che qualcuno gliel’abbia insegnato, è impossibile disgiungere il talento letterario da quello musicale. L’esordio, anche su carta, è brillante: «L’editor della Rizzoli mi ha fatto solo tre domande: una era se fosse possibile trovare un carretto delle caldarroste in aprile. Lei non è di Milano, vero?, gli ho chiesto. Lì, per otto mesi all’anno, si trovano le castagne», scherza.

Non perde mai il sorriso, Nina Zilli, raccontando del suo processo creativo, che, per L’ultimo di sette, è durato in apparenza il tempo di un lockdown, «ma avevo in mente la trama da tre anni». È una storia di «coincidenze alla Sliding Doors», dice, svelandoci i suoi riferimenti letterari («il noir, le storie surreali, il Bukowski di Pulp»). «Mi sono divertita a immaginare quel che potrebbe succederci in ogni istante della nostra vita. Lì dentro potreste perdervi, e non c’è una mappa».

Tutti i lettori, leggendo un romanzo, si chiedono quanto ci sia dell’autore. «Di me c’è tutto e nulla», dice Nina. «È stato necessario per essere a mio agio con un mestiere che non è il mio, quello della scrittrice. Alberto – un personaggio particolare, il più folle – è il mio preferito. Anna potrebbe essere la parte migliore di me: io sono più incasinata, mi piacerebbe essere star come lei. In realtà sono più simile a Sandra, non perché cucini ossessivamente pancake, ma perché sono una soprana messa nel cassetto» (Nina Zilli ha studiato canto lirico al conservatorio). La musica è una presenza costante nel romanzo: «ci sono riferimenti non causali, come Billie Holiday, o i Madness di One step beyond. E tutto è in bilico tra caos e destino. Ci affanniamo tanto per sapere, ma non c’è niente che possiamo realmente sapere».

Anche se il suo lavoro di cantante l’ha condotta sulla poltrona da giudice (ha partecipato nel 2015 a Italia’s Got Talent), molto saggiamente Nina Zilli si mantiene imparziale verso i suoi personaggi: «Credo fermamente nelle sfumature. Non ci sono eroi e antieroi, non c’è mai giudizio verso chi, normalmente, considereremmo ‘male’».

«Ho in mente una nuova storia e spero di poterla scrivere presto, finito il tour», conclude la cantautrice. E passa a concedersi, senza risparmio, al pubblico, per selfie e autografi firmati con la sinistra («sono mancina», dice mentre dedica ai fan il suo libro). Conversa a lungo con una famiglia che la segue da tredici anni per l’Italia, si fa strapazzare di abbracci, riconosce in un fan un suo follower Twitter. E sorride sempre, con i denti bianchi e bellissimi che ne hanno fatto un’icona.

  • Nina Zilli, vero nome Maria Chiara Fraschetta, nasce a Piacenza il 2 febbraio 1980. Tra i 10 e i 15 anni vive in Irlanda, dove studia in una scuola internazionale; 13enne comincia a esibirsi come cantante e a 17 anni fonda la sua prima band, The Jerks. Dopo il diploma al liceo scientifico e gli studi di canto lirico e pianoforte al Conservatorio, vive per due anni tra Chicago e New York. Si laurea in Relazioni Pubbliche all’Università IULM di Milano.
  • In TV, debutta come veejay di MTV; nel 2001 è conduttrice di “Roxy Bar” insieme a Red Ronnie. Nello stesso anno, con la band Chiara e Gli scuri pubblica il singolo Tutti al mare e inizia collaborazioni con vari artisti.
  • Il suo primo successo come cantautrice coincide con l’EP del 2009, che porta per la prima volta il suo nome d’arte (Nina come Nina Simone, Zilli come il cognome della mamma) e le dà la notorietà grazie al singolo 50mila, scelto in seguito come colonna sonora del film Mine Vaganti di Ozpetek.
  • A Sanremo 2010, con il brano L’uomo che amava le donne, ottiene il terzo posto nella categoria Nuova Generazione, il Premio della critica, il Premio Sala Stampa Radio Tv e il Premio Assomusica, oltre che il disco d’oro per i 15.000 download digitali. Torna a Sanremo nel 2011 in duetto con i La Crus; nel 2012 con Per sempre, disco di platino per i 30.000 download; nel 2015 con Sola; nel 2018 con Senza appartenere; nel 2020 in duetto con Diodato.
  • Nel 2010, il suo album Sempre lontano vende 60.000 copie, ottenendo il disco di platino.
  • Nel 2011, conduce su Radio Due il programma radiofonico “Stay Soul”.
  • Nel 2012, rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest con L’amore è femmina (Out of love), il cui album vince in quell’anno il disco d’oro per le 30.000 copie vendute; partecipa agli MTV Days, conduce gli MTV Hip Hop Awards.
  • Collabora con vari artisti: Gianni Morandi (2013), Giuliano Palma, J-Ax (2014), Massimo Ranieri, Loredana Berté (2016), Danti e J-Ax (2019), Nitro (2020), Clementino (2021), Danti (2022).
  • Ottiene nella sua carriera due Wind Music Awards ed è candidata a importanti premi musicali.
  • Nel 2015, esce il suo libro illustrato Dream City. La mia guida alla città dei sogni (Electa Mondadori).
  • Nel 2022, Rizzoli pubblica il suo primo romanzo, L’ultimo di sette.

L’immagine di Nina Zilli è tratta da Internet. Si resta a disposizione per citare i relativi crediti fotografici.