FRANCESCA 🙂 , INGEGNERE, AL LAVORO FA TUTTO LEI
Quando sono entrata nel sito e ho letto: “Quante volte, in un momento di difficoltà , hai pensato: ‘ci vorrebbe proprio un’amica!’…”, ho detto: ci vorrebbe qualcuno che mi capisse per i miei problemi di lavoro! Francesca 🙂
Un “capo” da sostituire
Sono un ingegnere (che parolone!), ma sono riusciti talmente ad annullare la mia autostima che quando dico “ingegnere” mi viene da voltarmi e cercare l’uomo a cui si riferisce il titolo. Dopo alcune esperienze in varie aziende, la grande occasione: all’inizio del 2004 ho ottenuto un posto in una multinazionale, con ottime previsioni di carriera, poiché il Capo si sarebbe pensionato nel 2006.
Tutto quadrava: il Capo un imbecille, che vegetava guardando tutto il giorno fuori dalla finestra; io che in pochi mesi ho preso in mano tutto; i colleghi (inclusi i Dirigenti) che si complimentano quotidianamente per il mio impegno ed i miei risultati. Io buttavo il sangue, ma mi sembrava il giusto prezzo da pagare per la posta in gioco.
Andrei bene come responsabile, ma…
A fine 2005, poco prima della data di pensionamento del “Capo”, il regalo di Natale: i Dirigenti mi avvisano che stanno cercando il suo sostituto, e non sono certo io! Non sará stato forse perché 3 mesi prima mi ero sposata, diventando dunque potenzialmente riproduttiva?
La situazione attuale? Il Capo se n’è andato, la Direzione non riesce a trovare un sostituto ed io faccio tutto! Mi dicono che non è che io non vada bene, ma ci vuole pazienza, la prospettiva per me di diventare Responsabile c’è, ma chi assumeranno sará un Direttore… Tante parole, ma a conti fatti: il mio inquadramento è lo stesso, il mio stipendio è lo stesso, e faccio tutto io lo stesso!
Anni di studi, per dover fingermi ignorante
Allora decido di concentrarmi sulla mia vita, cercando un figlio. Sul lavoro tento almeno di ridurre il carico, senza arrivare a bruschi scontri, perché so che ne pagherei solo io le conseguenze.
Dopo tanti anni di studio e lavoro, mai avrei pensato di dover dimostrare di “non saper fare”, in modo che almeno limitino il mio carico di lavoro… Tanti anni a dover dimostrare quanto valgo, per arrivare a fingermi una che non capisce, perché l’ennesimo lavoro lo assegnino ad altri.