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Coaching | Come (ri)trovare la motivazione

COME MOTIVARSI E RAGGIUNGERE I PROPRI OBIETTIVI

Motivazione

Vorresti essere una persona di successo, lo so. Tutti, nel nostro piccolo, desideriamo esserlo: in amore, nel lavoro, anche solo nella vita domestica. Successo, infatti, nella maggior parte dei casi significa riuscire a portare a termine i nostri obiettivi, di qualsiasi tipo essi siano. Una delle doti fondamentali per raggiungere il successo è senz’altro la perseveranza. Ma per iniziare il cammino occorre una scintilla: entra allora in gioco la motivazione. Sembrerebbe un controsenso, eppure non tutti coloro che vogliono portare a termine i propri obiettivi la posseggono; la buona notizia, però, è che la motivazione si può conquistare.

Come? Partiamo dai consigli di un manuale di auto-aiuto: La motivazione: come restare motivato, raggiungere i propri obiettivi e diventare la migliore versione di se stesso, di Giovanni Sperenza.

Il tuo miglior coach sei tu!

Oggi, moltissimi coach si offrono di condurci in un percorso alla scoperta della nostra motivazione. Eppure non ce ne sarebbe bisogno: ognuno di noi è in grado, se vuole, di diventare il miglior motivatore di se stesso. Se comprendiamo, infatti, quali siano i principi generali che ci aiutano a (ri)trovare la motivazione e ci permettono di uscire dalla nostra zona di confort – quella in cui tende a mantenerci la voce interiore che ci protegge – potremo ottenere grandi risultati da soli. Ad esempio, quando ci troviamo ad affrontare un compito non del tutto piacevole, che preferiremmo rimandare (andare in ufficio, gettare la spazzatura, recarci in visita dalla suocera…), pensiamo ai vantaggi che queste attività ci potranno portare: potremo compierle senza sforzo, invece che per senso del dovere.

Esci dalla tua confort zone

Tendiamo a rimandare le scadenze, ad adattare i nostri scopi alle circostanze e non viceversa? Non ci poniamo obiettivi precisi, o ne scegliamo di troppo facili? Per motivarci, il primo passo è imparare a (ri)conoscere la nostra debolezza interiore, capendo quanto, pur di ‘proteggerci’, ci tenga lontani dagli obiettivi che ci siamo prefissati. Quante nostre azioni sono guidate dalla necessità, dalla nostra debolezza interiore, e quante delle nostre vere motivazioni? Se ci accorgiamo di trattenerci troppo a lungo nella nostra zona di confort, ci occorre potenziare la motivazione: il primo punto è individuare i nostri obiettivi. Immaginiamo allora – usando tutta la fantasia, senza limiti – come potremmo vivere fra dieci o vent’anni; gli obiettivi che ci siamo prefissi sono alla nostra portata? Possiamo impegnarci per acquisire le competenze necessarie per raggiungerli?

Obiettivi e sotto-obiettivi

Se il nostro obiettivo è comprare una casa sulla spiaggia a Ibiza, dovremo cominciare a mettere da parte la somma necessaria, e magari imparare la lingua spagnola. Ogni obiettivo, infatti, può essere suddiviso nei vari piccoli passi che occorrono per raggiungerlo, o sotto-obiettivi; i sotto-obiettivi sono a loro volta divisibili in altri piccoli obiettivi, apparentemente senza connessione con l’obiettivo finale. La suddivisione degli obiettivi in compiti più piccoli permette di riuscire ad affrontare anche grossi impegni, un po’ alla volta. Gli obiettivi devono essere precisi, concreti, non modificabili, in modo che non li si possa rimandare; per raggiungerli, è utile la tecnica della visualizzazione, che ne immagina nei dettagli la realizzazione.

Auto-motivarci con il pensiero positivo

Auto-motivazione non significa, in ogni caso, soffrire durante il percorso, ma portare avanti i propri obiettivi con gioia, entusiasmo e passione. Come fare? Possiamo iniziare a condurre a termine piccole azioni collegate all’obiettivo, che non ci costino troppo tempo o fatica. Dobbiamo, inoltre, imparare a escludere dal nostro vocabolario tutte le parole e le frasi negative, pensando al nostro obiettivo con gioia e positività e con la sicurezza di riuscire a raggiungerlo. Utili anche le tecniche della “visione dall’esterno” (cosa consiglieremmo a un amico nelle nostre stesse circostanze?) e del “trucco dei 15 minuti” (ci si obbliga a eseguire un’attività per 15 minuti, dopo i quali la si può interrompere).

I vantaggi sono comunque nel percorso

Utile anche riflettere sulle conseguenze positive che può portare il compimento dell’azione, e su quelle negative che deriveranno dal non agire. Quando iniziamo un lavoro o un progetto che ci sembra noioso o che non rientra nei nostri piani, infatti, possiamo trovarvi dei vantaggi, come imparare qualcosa di nuovo durante il percorso. Come organizzarci? Prepariamo un programma giornaliero o mensile e cominciamo con il lavoro che ci piace di meno; man mano che riusciremo a completare i sotto-obiettivi, svilupperemo un senso di soddisfazione e l’autostima, oltre a sentirci più sereni. Abbiamo raggiunto un obiettivo? Consentiamoci una ricompensa: un regalo, una gita, una giornata di riposo… Qualsiasi premio va bene, a condizione che non sia raggiungibile troppo facilmente, ma arrivi dopo la conquista dell’obiettivo. Attenzione, però, a non ricompensarci con un eccessivo relax, che ci ricondurrebbe al punto di partenza.

Contro la procrastinazione, obiettivi realistici

E se tendiamo a rimandare (o, con un termine scientifico, a procrastinare?). Chi procrastina, in realtà, soffre del suo comportamento, sentendosi vittima del fallimento e sviluppando la paura inconsapevole di non essere all’altezza del compito. Se non riusciamo a fissare obiettivi realistici, la nostra motivazione calerà, poiché sarà difficile raggiungere gli scopi prefissati: riflettiamo bene, quindi, su ciò che davvero siamo in grado di fare e pianifichiamo il percorso, tenendo presente che non tutti i compiti devono essere eseguiti alla perfezione.